sabato 26 febbraio 2011

Ti guarirò - Comunità Gesù Risorto - Jesus heals

Gesù non chiede di rinnegare "ciò che siamo", ma ciò che "siamo diventati"

Meditazione di Don Tonino Lima:
San Paolo diceva, Sono uno sventurato! Chi mi libererà da questo corpo votato alla morte? (Rm 7,24). Parlava del suo corpo immerso e schiavo del pecccato. Abbiamo bisogno di dire di no al peccato? Certamente. Ce la facciamo sempre? No! Si sa. Non peccare che è rinnegare se stessi. Giusto? Se siamo un corpo di peccato dicendolo con San Paolo. -  cosa vuol dire: Gesù non chiede di rinnegare "ciò che siamo", ma ciò che "siamo diventati" con il peccato.
Noi siamo immagine di Dio, siamo perciò qualcosa di "molto buono", come ebbe a dire Dio stesso, subito dopo aver creato l'uomo e la donna. Quello che dobbiamo rinnegare non è quello che ha fatto Dio, ma quello che facciamo noi, usando male della nostra libertà. In altre parole, le tendenze cattive, il peccato, tutte cose che sono come incrostazioni posteriori sovrapposte all'originale.

Questa è una grande verità. Noi siamo le prime vittime di noi stessi. Quando sappiamo di peccare e non lo rinneghiamo, siamo le prime vittime del male che vogliamo avere. E cosi arrivano come ospiti d’onore dello spirito, la tristezza, e il peso dello spirito, contrariamente alla leggerezza che provoca la presenza di Dio e il profumo del suo Santo Spirito.  Per la lebbra del peccato, invece di essere nella gioia e nella felicita in Dio diventiamo “infedeltà a lui in persona” ed è brutto. Ci allontaniamo dalla fonte. E’ brutto perche non scappiamo via da questa lebbra perche il peccato ci parla da dentro di noi e ci accompagna. (Salmo 36,2).

Il peccato provoca la tristezza e soltanto Gesù ci può devolvere la gioia vera. Egli ci libera dal male, uccide la nostra lebbra e cambia il nostro cuore di pietra se glielo lasciamo fare dentro di noi.
 Non disperiamo mai, nel peccato non disperiamo! Anche quando sembra impossibile il perdono, la disperazione è fonte di tristezza. Rinnova il tuo cuore sempre che il peccato si presenta e abbi fiducia nell’amore del nostro Papa celeste. 
Il Signore ti benedica e ti custodisca,
don Tonino Lima.

venerdì 25 febbraio 2011

NOI CREDIAMO IN TE


Quando fu assunto come redattore in una importante rivista nazionale, gli sembrò di toccare il cielo con un dito. Telefonò a mamma, papà e naturalmente alla dolce Monica alla quale disse semplicemente:
«Ho avuto il posto! Possiamo sposarci!».
Si sposarono e negli anni nacquero tre vispi bimbetti: Matteo, Marta e Lorenzo. Sei anni durò la felicità, poi la rivista fu costretta a chiudere.
Il giovane papà si impegnò a trovare un altro posto come redattore in un giornale locale. Ma anche quel giornale durò poco. Questa volta la ricerca fu affannosa. Ogni sera la giovane mamma e i tre bambini guardavano il volto del papà, sempre più rabbuiato. Una sera, durante la cena, l'uomo si sfogò amareggiato: «E' tutto inutile! Nel mio settore non c'è più niente: tutti riducono il personale, licenziano...».
Monica cercava di rincuorarlo, gli parlava dei suoi sogni, delle sue indubbie capacità, di speranza...
Il giorno dopo, il papà si alzò dopo che i bambini erano già usciti per la scuola. Con un gran peso sul cuore, prese una tazza di caffè e si avvicinò alla scrivania dove di solito lavorava. Lo sguardo gli cadde sul cestino della carta.
Alcuni grossi cocci di ceramica rosa attirarono la sua attenzione.
Si accorse che erano i pezzi dei tre porcellini rosa che i bambini usavano come salvadanaio. E sul suo tavolo c'era una manciata di monetine, tanti centesimi e qualche euro e anche alcuni bottoni dorati e sotto il mucchietto di monete un foglio di carta sul quale una mano infantile aveva scritto:
«Caro papà, noi crediamo in te. Matteo, Marta e Lorenzo».
Gli occhi si inumidirono, i brutti pensieri si cancellarono, il coraggio si infiammò. Il giovane papà strinse i pugni e promise:
«La vostra fede non sarà delusa!».
Oggi, sulla scrivania di uno dei più importanti editori d'Europa c'è un quadretto con la cornice d'argento.  L'editore la mostra con orgoglio dicendo:
«Questo è il segreto della mia forza!».
E' solo un foglio di carta con una scritta incerta e un po' sbiadita:
«Caro papà, noi crediamo in te! ... ».
  
«lo credo in te» è molto più di una dichiarazione d'amore.
È la forza più pura che esiste.
Per questo Gesù ha detto:
«Se aveste almeno una fede piccola come un granello di senape,
voi potreste dire a questa pianta di gelso:
Togliti via da questo terreno e vai a piantarti nel mare!
Ebbene, se aveste fede, quell'albero farebbe come avete detto voi»
(Vangelo di Luca 17,6).

02 Ogni persona è amabile

"Cari figli, anche se è inverno e la natura intorno a voi è completamente spoglia, ognuno ha potuto trovare qualcosa che gli ha parlato della bellezza del Creatore. Cari figli fate lo stesso con il vostro prossimo. Quando pensate che qualcuno non abbia niente di attraente ai vostri occhi cercate bene e troverete la bellezza che il Creatore ha messo in lui perché: ogni persona è amabile."
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Preghiera per perdonare le persone che ci hanno fatto soffrire!

Signore Gesù, Tu ci hai insegnato a perdonare sempre,
ogni persona che ci ha offeso.
Tu sai quanta sofferenza ho ancora nel cuore,
ma con il tuo aiuto voglio liberarmi
dal peso del risentimento
e dall’amarezza che ancora permane in me
pensando ai ricordi dolorosi del passato.

Voglio vivere libero da ogni angoscia,
per questo chiedo aiuto al tuo Santo Spirito
che faccia luce nel mio cuore per indicarmi
le persone che ancora non ho perdonato completamente.

Mi soffermo in silenzio lasciando penetrare la Luce divina perché faccia affiorare i ricordi dolorosi del passato.

Ora voglio consegnarti…,

per rivivere in modo nuovo la situazione
che ancora provoca emozioni negative dentro di me.

Richiamo alla mia mente l’immagine di Gesù che emana dal suo cuore i
raggi rossi del suo preziosissimo Sangue sparso per me e per la persona
che mi ha fatto soffrire.

Gesù, Tu ci ami entrambi,
ed il mio risentimento Ti fa soffrire.

Perdonami, Gesù,
perché in tutto questo tempo
ho conservato nel mio cuore
tanta amarezza nei suoi confronti.

Messaggio 25 febbraio 2010

"Cari figli, la natura si risveglia e sugli alberi si vedono le prime gemme che porteranno un bellissimo fiore e frutto. Desidero che anche voi, figlioli, lavoriate sulla vostra conversione e che siate coloro che testimoniano con la propria vita, così che il vostro esempio sia il segno e l’esortazione alla conversione per gli altri. Io sono con voi e davanti a mio Figlio Gesù intercedo per la vostra conversione. Grazie per aver risposto alla mia chiamata".
Dovunque ti trovi, prega dentro di te. Se ti trovi distante dalla chiesa, non andare lontano alla ricerca di un luogo di preghiera, perché tu stesso sei quel luogo.
In qualsiasi posto tu sei, prega perché lì è il tuo tempio e lì il tuo Dio. (San Bernardo di Chiaravalle)

LE DODICI PROMESSE DI GESÙ AI DEVOTI DEL SUO SACRO CUORE

(Gesù a Santa Margherita Maria Alacoque)

1. Darò loro tutte le grazie necessarie al loro stato.

2. Metterò la pace nelle loro famiglie.

3. Li consolerò in tutte le loro pene.

4. Sarò loro rifugio sicuro durante la vita e soprattutto alla loro morte.

5. Spargerò abbondanti benedizioni su tutte le loro imprese.

6. I peccatori troveranno nel mio Cuore la fonte e l'oceano infinito della misericordia.

7. Le anime tiepide diventeranno ferventi.

8. Le anime ferventi si eleveranno a grande perfezione.

9. Benedirò le case dove l'immagine del mio Sacro Cuore sarà esposta e onorata.

10. Darò ai sacerdoti il dono di toccare i cuori più induriti.

11. Le persone che propagheranno questa devozione avranno il loro nome scritto nel mio Cuore, dove non sarà mai cancellato.

12. Io prometto nell'eccesso della misericordia del mio Cuore che il mio amore onnipotente concederà a tutti quelli che si comunicheranno il primo venerdì del mese per nove mesi consecutivi la grazia della penitenza finale. Essi non moriranno in mia disgrazia, né senza ricevere i Sacramenti, e il mio Cuore sarà loro rifugio sicuro in quell'ora estrema.

 

AVE MARIA. Celin Dion

                                                  

Un esempio di San Paolo della Croce

Un giorno S. Paolo della Croce, mentre era in chiesa a pregare, rimase ferito ad un piede per un banco sfuggito di mano ad alcuni ragazzi che stavano aiutando il sacrista. Il santo, senza scompor­si, alzò il banco, lo baciò e continuò a pregare. Appena uscito di chiesa uno dei suoi religiosi, che lo ha visto zoppicare, lo pregò di fasciarsi la ferita sanguinante, ma il santo rispose. "Queste sono rose! Gesù ha sofferto molto di più e io merito molto di peggio per i miei peccati". E, continuando nelle sue occupazioni quotidiane, non volle degnare nep­pure di uno sguardo la sua ferita.

Efesini 4:29

Nessuna parola cattiva esca più dalla vostra bocca; ma piuttosto, parole buone che possano servire per la necessaria edificazione, giovando a quelli che ascoltano".

01 Persone gioiose?

Persone gioiose?
Siete voi persone normalmente gioiose e serene?
Beh, uno potrebbe dirmi: "C'è poco da essere allegri in questo mondo". E' vero, ma c'è modo e modo di affrontare i fatti della vita. Un altro potrebbe dirmi: "questo dipende spesso dal proprio carattere: c'è chi ha sempre il "muso lungo" e chi è capace a 'sprizzare vitalità e gioia'". Anche questo può essere vero. Oppure: "Dipende dalle circostanze e dalle cose che si possiedono": su quest'affermazione, però, potrei avere delle forti perplessità... In ogni caso noi tutti aneliamo alla gioia come ad un nostro diritto, e molti la cercano, anche se solo effimera, in ciò che offre questo mondo.
La gioia vera, serena, profonda, però, e lo dico senza vergogna né reticenza, è uno dei doni che ci può offrire il Signore Gesù, seguendolo con fiducia. Egli infatti disse ai Suoi discepoli dopo aver loro insegnato per circa tre anni le cose che riguardano il Regno di Dio: "...Vi ho detto queste cose, affinché la mia gioia dimori in voi e la vostra gioia sia piena" (Gv. 15:11).
"La mia gioia in voi..." diceva Gesù. Certo è che non sempre quelli che si professano cristiani lo dimostrano. Lo scrittore francese Bernanos disse un giorno a dei cristiani: "Dove diamine nascondete la vostra gioia? Al vedervi vivere come vivete, non si direbbe che a voi e a voi soli sia stata promessa la gioia del Signore!".