lunedì 31 dicembre 2012

Perno di perfezione

Il perno della perfezione è la carità:
colui che vive di carità, vive in Dio,
perché Dio è carità come disse l’Apostolo.
 
Padre Pio

domenica 7 ottobre 2012

Guarisci il nostro cuore


Signore oggi presentiamo a te ogni nostra infermità, spirituale e fisica. Guariscici dall’egoismo, dall’orgoglio, dalla vanagloria, dalla pigrizia, dall’individualismo, da ogni forma di dipendenza. Liberaci dalla paura dei giudizi, del tradimento, del rifiuto, di non essere all’altezza, di essere feriti, dal timore di essere pienamente noi stessi. Custodiscici dal male. Guarisci il nostro cuore e donaci piena salute nel corpo e nell’anima.

sabato 6 ottobre 2012

Una parola di Padre Pio

Portare frutto, liberi dalle preoccupazioni del mondo
Va’ avanti con semplicità sulle vie del Signore, e non preoccuparti. Odia i tuoi difetti, sì, ma tranquillamente, senza agitazione, né inquietudine. Bisogna usare pazienza a loro riguardo e trarne profitto grazie ad una santa umiltà. Per mancanza di pazienza, le tue imperfezioni, anziché scomparire, non faranno che crescere. Perché non c'è niente che rinforza tanto i nostri difetti quanto l'inquietudine e l'ossessione di liberarsi di loro.

Coltiva la tua vite di comune accordo con Gesù. A te spetta togliere le pietre e strappare i rovi. A Gesù, spetta seminare, piantare, coltivare ed annaffiare. Ma anche nel tuo lavoro, agisce ancora lui. Senza Cristo infatti, non potresti fare nulla.

lunedì 24 settembre 2012

Il prossimo ci è stato dato per mostrare l’amore che nutriamo per Iddio.
(Santa Caterina da Siena).  
Spesso ci sentiamo sfibrati, scoraggiati, sotto il peso di croci troppo pesanti che ci appaiono senza senso. Eppure anche la sofferenza può avere un suo grande valore: è come un crogiolo che purifica ciò che in noi è oro e consuma ciò che non lo è. Ma occorre imparare a vivere il dolore con amore.
(Chiara Amirante)
Conserva uno spirito d’una santa allegrezza, la quale, modestamente diffusa nelle tue azioni e parole, apporti consolazioni agli uomini, ai figli di Dio, acciocchè essi ne glorifichino Dio, secondo il precetto fattoci dal nostro divin maestro.
( San Pio da Pietrelcina)

domenica 23 settembre 2012

La donazione è il primo passo di un itinerario di sacrificio, di gioia, di amore, di unione con Dio. E così, tutta la vita si riempie di una benedetta pazzia, che fa trovare felicità dove la logica umana non vede altro che rinuncia, sofferenza, dolore. (Solco, 2)

venerdì 21 settembre 2012

Madre Teresa di Calcutta

 
“Occorre soltanto che la sera,
prima di coricarvi, chiediate:
“Cosa ho fatto a Gesù oggi?
Cosa ho fatto per Gesù, oggi?
Cosa ho fatto con Gesù, oggi?”.
Vi basta guardare le vostre mani.
Questo è il migliore esame di coscienza”.
Posso solo tentare
Signore,
non riesco a pregare,
non riesco a ringraziare,
non riesco a credere.
Posso solo tentare
di mostrare il mio amore
ad ogni essere umano
che ha bisogno di me,
e cercare la verità e la giustizia:
questa è la mia preghiera.
Posso solo tentare
di stare accanto al mio fratello
che gli uomini disprezzano,
per essere disprezzata insieme a lui:
questo è il mio grazie.
Posso solo, instancabilmente,
continuare a cercare
l’anima perdutasi
sotto le macerie di ciò
che avrebbe dovuto
essere la tua immagine:
questa è la mia fede.
Signore, se mi ascolti,
dammi la forza
di pregare così,
di ringraziare così,
di credere così!

BRIGITTA WOLF
Maria è la sorgente
in cui sgorga l’acqua viva per gli assetati;
coloro che hanno gustato questa bevanda
portano frutto al cento per uno.
( San Efrem il Siro)
Colui che ha sedato
la tempesta sul lago,
è certamente capace
di far cessare
la burrasca dal tuo cuore.

mercoledì 19 settembre 2012

Dio ha voluto che insieme allo sviluppo fisico, l'uomo acquisisse la facoltà mentale per scegliere tra il bene e il male. L'anima che non sceglie il bene, non possiede la mente. Così, tutti i corpi hanno un'anima, ma non tutte le anime hanno una mente. La mente resa fertile da Dio si trova tra gli uomini casti, giusti, retti, buoni, puri, misericordiosi e devoti. La mente è il ponte della comunione tra l'uomo e Dio.

S. Antonio Abate

domenica 16 settembre 2012

Non dire: "Ti voglio bene".
Di', piuttosto: "Voglio il tuo bene".

Sulla preghiera

Tertulliano:
L'unico compito della preghiera è sostenere i deboli, curare i malati, liberare gli indemoniati, aprire le porte del carcere, sciogliere le catene degli innocenti. Essa lava i peccati, respinge le tentazioni, spegne le persecuzioni, conforta i pusillanimi, incoraggia i generosi, guida i pellegrini, calma le tempeste, arresta i malfattori, sostenta i poveri, ammorbidisce il cuore dei ricchi, rialza i caduti, sostiene i deboli, sorregge i forti. (L'orazione, cap. 29)

sabato 15 settembre 2012

La gioia

La gioia dipende dall’amore. Se avrete un grammo di amore, avrete un grammo di gioia. Se il vostro amore supera ogni misura, così sarà anche la vostra gioia. 

John Wu

giovedì 6 settembre 2012

Spesso la nostra mente
è come un frullato
sbattuto dallo stress della vita.
Siamo sballottati
in superficie da onde rabbiose.
La meditazione ci porta
in profondità, dove l'acqua
è trasparente e calma.

TROVA RIFUGIO IN DIO




Nei momenti burrascosi della vita,
dà credito alla sua promessa:
"Quando attraverserai le acque,
io sarò con te
e i fiumi non ti sommergeranno".
Con lui ogni tempesta
si placherà.
 
 
 
 

mercoledì 5 settembre 2012

Pentimento non è.....

Pentimento non è auto compassione o rimorso, ma conversione, incentrare la nostra vita sulla Trinità.
Non è guardare indietro con disgusto, ma avanti con speranza.
Non significa guardare in basso ai nostri errori, ma in alto all'amore di Dio.
Non significa guardare ciò che non siamo riusciti a essere, ma ciò che - per grazia divina - possiamo diventare.

Confessione e Preziosissimo Sangue


C'era a Gerusalemme una piscina detta "Probatica" che aveva cinque portici sotto i quali c'erano infermi di ogni genere. Questi infermi aspet­tavano la venuta dell'angelo del Signore.
Al movimento dell'acqua, provocato dall'angelo, il primo che si immergeva veniva guarito.
Questa piscina era il simbolo dei sacramento della Confessione, che attinge la sua efficacia dal Sangue che Gesù ha versato per noi. Con la differenza che alla piscina veniva guarito un solo infermo, mentre nella Confessione tutti i cristiani possono guarire
dalle loro infermità spirituali.
Come già il buon ladrone, ogni volta che noi riceviamo l'assoluzione dal sacerdote beneficiamo della morte di Gesù. Non sette volte sette, ma settanta volte sette il Signore
ci perdona le offese che gli abbiamo fatto. Dunque, quando siamo in peccato non stiamo lontani da lui, ma cerchiamo con umiltà e con tanta fiducia il suo perdono.

Eucaristia e Preziosissimo Sangue


L'Eucaristia è per eccellenza il sacramento del Preziosissimo San­gue:

in essa riceviamo il Sangue del Redentore non misticamente come negli altri sacramenti, ma realmente. Come già una volta moltiplicò il pane nel deserto per sfamare migliaia di persone, così in questo sacra­mento Gesù moltiplica se stesso in modo che ogni fedele possa nutrirsi del suo Corpo, dissetarsi del suo Sangue e fare con lui una cosa sola.

A Gesù non è bastato morire per noi, perdere il suo Sangue: quel Sangue ha voluto donarcelo.

La S. Comunione col Corpo e Sangue di Gesù ci purifica dai peccati veniali e dalle nostre mancanze quotidiane, ma anche ci preserva da quelle colpe in cui potremo cadere.

Se meditassimo più a fondo su queste verità, riceveremmo più spesso la S. Comunione.

E soprattutto, con quale rispetto, con quale adorazione, con quanto amore ci accosteremmo a Gesù Eucaristia!

mercoledì 29 agosto 2012

Quando si tratta di fare un favore, bisogna ricordarsi che la vita è breve e che non c'è tempo da perdere ».

Voltaire
Mantieni i tuoi pensieri positivi
Perché i tuoi pensieri diventano parole


Mantieni le tue parole positive
Perché le tue parole diventano i tuoi comportamenti


Mantieni i tuoi comportamenti positivi
Perché i tuoi comportamenti diventano le tue abitudini


Mantieni le tue abitudini positive
Perché le tue abitudini diventano i tuoi valori


Mantieni i tuoi valori positivi
Perché i tuoi valori diventano il tuo destino.


Mahatma Gandhi (Mohandas Karmchand Gandhi

lunedì 27 agosto 2012

Il mezzo per abbattere il demonio quando suscita in noi pensieri di odio contro coloro che ci hanno fatto del male, è di pregare subito per essi. Ecco come si arriva a vincere il male col bene, ed ecco come sono i santi.

Santo Curato D’Ars

domenica 26 agosto 2012

Dio è così buono che, nonostante gli oltraggi che gli facciamo, ci porta in paradiso quasi nostro malgrado. E' come una madre che porta in braccio il suo bambino al passaggio di un precipizio. E' interamente occupata ad evitare il pericolo, mentre il suo bambino non smette di graffiarla e di maltrattarla.

Santo Curato D’Ars

domenica 19 agosto 2012

"Quando stai bene, la Messa l'ascolti; quando stai male e non vi puoi assistere, la Messa la dici"

San Padre Pio di Pietralcina
Pochi conoscono la Fonte unica dove attingere con sicurezza: pace e felicità! Questa fonte è: la Divinissima Eucaristia.
E' all'altare che la nostra anima pellegrina riprende nuove energie per la virtù e si rinnova e prurifica!

(Beata Maria Candida dell'Eucaristia)

giovedì 16 agosto 2012

Qualunque cosa tu faccia, falla bene e avrai lodato Dio.

Sant'Agostino
Ciascuno necessariamente o, come dice l'Apostolo, rinnovato interiormente nell'anima progredisce ogni giorno, tendendo continuamente a ciò che gli sta davanti, o, se trascura ciò, retrocede e cade in una situazione peggiore. Il nostro spirito non può affatto durare nella stessa e identica situazione, proprio come qualcuno che volesse spingere una barca, a forza di remi, contro la corrente di un fiume: necessariamente o avanza, tagliando a forza di braccia l'impeto del fiume, oppure, se cessa dallo sforzo, viene trascinato dove vuole la corrente.

Giovanni Cassiano

martedì 14 agosto 2012

Chiamami.
Non chiedo se non di venire, ma dimmi spesso: Vieni ,Gesu, affinchè io realizzi pienamente tutto ciò che ti aspetti da me!
Vieni ,Gesu ,affinchè io aiuti le anime, cme tu desideri,a realizzare il tuo piano d'amore su di esse!
Vieni,Gesu,affinchè io Ti ami come vuoi essere amato da me!
C'è una litania d'amore che mi aspetto da te:
...
Gesù , mio Amore, tiamo!
Gesù , mio Fuoco, tiamo!
Gesù , mia Forza, tiamo!
Gesù , mia Luce, tiamo!
Gesù , mia Sufficienza, tiamo!
Gesù , mia Ostia, tiamo!
Gesù , mia Preghiera, tiamo!
Gesù , mio TUTTO, tiamo!
Non perdere il tuo tempo per agire senza amore.
Sviluppa in te, sotto l'influsso del mio spirito e della madre mia, le tre divine virtù:
Fede, Speranza, Carità.
Per esse aderisci a me con tutte le tue forze, abbi fame di me con tutto il tuo essere, unisciti a me con tutto il tuo cuore.
IO sono la linfa della tua Anima.
Il mio Amore ha suoni armonici tanto vari quanto potenti.
Per sentirli,bisogna vivere in sintonia costante e profonda con me.
Allora la sinfonia si sviluppa in variazioni molteplici nell'intimo del cuore che canta all'unisono col mio.
L'intimità con me non affatica e non stanca mai.
Se provi una qualche stanchezza, ciò viene dall'aver tu perduto il mio ritmo e dal non essere più in accordo con la mia misura.
Allora ansimi e ti trovi ben presto senza forze e senza fiato.
CHIAMAMI DOLCEMENTE, CON FEDE E FIDUCIA E RITROVERAI IL SEGUITO DELLA MELODIA INTERIORE.
Il mio Amore è inesauribile, possiede mille volti e mille invenzioni sempre nuove.
Quando mi ami profondamente si produce in te una irradiazione di me che ti permette di donarmi invisibilmente a tutti coloro che ti avvicinano.
La qualità dei tuoi rapporti con me : ecco ciò che conta.
La tua giornata vale per quel che valgono i tuoi legami con me.
Perchè attribuisci importanza alle cose che passano piuttosto che a me che non passo?
Per risolvere i problemi che ti presenta la Vita di ogni giorno,perchè non pensi che un ricorso a me ti possa essere d'aiuto, che in me si trovino tutte le soluzioni che tengono in conto tutti i dati anche quelli invisibili?
Non pensi che sarebbe tempo guadagnato e fatica risparmiata ricorrere un pò + spesso a ME?
Io CHE SONO TUO PADRE!
E sarebbe per me l'occasione di donare e di donarmi maggiormente e questo è la brama del mio CUORE.

mercoledì 1 agosto 2012

Riconoscere Dio in ogni cosa

Uno degli indici più significativi di progresso nella vita interiore è la facilità a trovare Dio in ogni cosa, poichè dappertutto, come sappiamo, Egli è sempre presente e sempre operante. E' un esercizio assai utile quello di applicare di continuo questo pensiero a noi stessi, di ricordare spesso, ad esempio, che è realmente la mano di Dio che governa l'atmosfera, le vicissitudini della nostra salute, la condotta degli altri a nostro riguardo --Poichè Egli permette senza approvarle le loro parole e le loro azioni meno caritatevoli--le nostre disavventure, i nostri errori--peccato naturalmente escluso--le vicende della nostra vita spirituale. Mentre siamo inclini ad attribuire tutto questo a ciò che chiamiamo circostanze o accidenti, in verità li troviamo semplicemente a contatto con Dio...

P.D.Considine

mercoledì 18 luglio 2012

Scintilla


Signore,
tu sei lo scultore,
io sono l'argilla nelle tue mani.

Fa’ che la mia argilla
resti sempre plasmabile,
affinché il mio cuore
possa amare
e divenire un capolavoro
del tuo amore

A.Kner
Gesù e Maria vi amo!

Chi lavora con le sue mani è un lavoratore.
Chi lavora con le sue
mani e la sua testa è un artigiano.
Chi lavora con le sue mani e la sua testa ed
il suo cuore è un artista.

(San Francesco D'assisi)

domenica 8 luglio 2012

Non c’è cuscino più morbido di una coscienza tranquilla.

Ken Blanchard

sabato 7 luglio 2012

Per rispondere all’amore di Gesù e conseguirne i frutti è necessario amare, camminando per la via del Calvario e compiendo la divina volontà nelle angustie della vita e nell’osservanza dei divini precetti.
(Padre Dolindo)

L’ora presente

 
Se guardo il futuro,
m’investe la paura;
ma perché inoltrarsi nel futuro?
Mi è cara soltanto l’ora presente,
perché il futuro
forse non albergherà nella mia anima.
Il tempo passato non è in mio potere
per cambiare, correggere,
o aggiungere qualche cosa.
Né i sapienti, né i profeti
han potuto far questo.
Affido pertanto a te, o Dio,
ciò che appartiene al passato.
O momento presente,
tu mi appartieni completamente:
desidero utilizzarti
per quanto è in mio potere.
Perciò, confidando nella tua misericordia,
avanzo nella vita come un bambino,
e ogni giorno ti offro, Signore, il mio cuore
infiammato d’amore
per la tua maggior gloria.
S. Faustina Kowalska

venerdì 6 luglio 2012

Ogni azione fatta per far chiasso e per essere visti, perde la sua freschezza agli occhi del Signore: è come un fiore passato per più mani e che è appena presentabile.

S. Luigi Orione

Mantieni i tuoi pensieri positivi
Perché i tuoi pensieri diventano parole
Mantieni le tue parole positive
Perché le tue parole diventano i tuoi comportamenti
Mantieni i tuoi comportamenti positivi
Perché i tuoi comportamenti diventano le tue abitudini
Mantieni le tue abitudini positive
Perché le tue abitudini diventano i tuoi valori
Mantieni i tuoi valori positivi
Perché i tuoi valori diventano il tuo destino.


-- Mahatma Gandhi (Mohandas Karmchand Gandhi

mercoledì 27 giugno 2012

L'Ave Maria


Quando dico Ave Maria, il Cielo esulta, la terra si riempie di       stupore.
Quando dico Ave Maria, Satana fugge, trema l'inferno.      
Quando dico Ave Maria, il mondo perde valore, il cuore si strugge di       Amore per Dio.
Quando dico Ave Maria, sparisce l'accidia, ogni istinto       si placa
Quando dico Ave Maria, sparisce la tristezza, il cuore si       riempie di gioia.
Quando dico Ave Maria, si accresce la devozione,       inizia il pentimento dei peccati.
Quando dico Ave Maria, il cuore è       colmo di speranza e di consolazione.
Quando dico Ave Maria, l'anima è       forte e ricolma di Amor di Dio.


Beato Alano della Rupe

La preghiera è la medicina che guarisce

" La preghiera è la medicina che guarisce".
Queste parole della Regina della pace vanno prese alla lettera.
Noi siamo come un fiore che,
senza qualche goccia d'acqua ogni giorno, appassisce e muore.
La preghiera, se fatta col cuore,
è una medicina straordinaria che guarisce tutto l'uomo.
Guarisce la mente, che viene liberata dalle oscurità,
dalle preoccupazioni e dalle ossessioni quotidiane.
Guarisce il cuore, perchè porta la pace e la serenità.
Guarisce la volontà, perchè infonde forza e costanza.
Anche il corpo ne viene beneficato.
Non ci sono medicine che possano guarire dal male di vivere,
dagli scoraggiamenti, dalle angosce e dalla disperazione.
Ciò che non ti può dare la medicina, te lo dona la grazia della preghiera.
Trova ogni giorno qualche momento per rientrare in te stesso
e per ritrovare Gesù nel tuo cuore.
Non solo è l'amico con cui confidarti, ma è anche il medico che ti guarisce.
La sua luce e la sua forza risanano tutta la nostra persona,
ben oltre le possibilità di cui l'uomo dispone.
Padre Livio (da Radio Maria)

lunedì 25 giugno 2012

Non dire Ave Maria

Non dire Ave Maria

Non dire “Ave Maria”,
se non provi gioia nel sentire la Parola di Dio.

Non dire “Piena di Grazia”,      
se non riconosci i doni che Dio ti ha fatto.

Non dire “il Signore è con Te”,
se non senti che Dio ti è vicino.

Non dire “benedetto”,
se non credi di poter essere santo.


Non dire “Madre di Dio”,      
se non ti comporti da figlio.

Non dire “prega per noi”,      
se non ti preoccupi del tuo prossimo.


Non dire “peccatori”,
se guardi la pagliuzza nell’occhio del tuo vicino.


Non dire “morte”,
se non credi che sia la porta della vita nuova.

Silvia  Neuhold
Credevo che per incontrare Dio, bisognasse salire.      
Finalmente ho capito che bisogna scendere:
Dio si può incontrare soltanto      
nell’umiltà.

(Beato Charles de Foucauld)

La Bella Signora

(Bernadette Soubirous, Racconto dell'apparizione della Madonna di Lourdes)
La prima volta che andai alla Grotta, vi andai per raccogliere legna con due altre bimbe. Quando arrivammo al mulino, tutte insieme seguimmo il corso del canale e ci trovammo davanti alla Grotta. Le mie due compagne, non potendo più proseguire il cammino, attraversarono l'acqua che si trovava di fronte alla Grotta ed io rimasi sola dall'altra parte; domandai loro se volevano aiutarmi a gettare qualche pietra nel canale per poter passare senza levarmi le calze, ma esse mi dissero di fare come loro.
Allora andai un po' più lontano per vedere se potevo passare a piedi asciutti, ma invano e mi decisi a togliermi le calze. Mi ero appena levata la prima calza, che udii un rumore, come un soffio di       vento impetuoso. Volsi lo sguardo verso la prateria gli alberi immobili e molto calmi.
"Mi sarò ingannata", pensai, e mi accinsi a togliermi l'altra calza. Ma udii di nuovo il medesimo rumore; alzai il capo verso la       Grotta e vidi una signora vestita di bianco, che benevolmente mi guardava.      
Rimasi sorpresa e sbigottita e, credendola un'illusione, mi       stropicciai gli occhi, ma invano. Io vedevo sempre la medesima Signora. Allora cercai nelle tasche e ne trassi il mio rosario. Volli farmi il segno della croce, ma la mia mano non giunse alla fronte e ne rimasi anche più sgomenta.
La Signora prese in mano il rosario, che pendeva al suo braccio, e si fece il segno della croce. Io tentai di farlo per la seconda       volta, vi riuscii e subito in me scomparve ogni sentimento di paura.      
Mi inginocchiai, ed alla presenza della Bella Signora, recitai il       rosario.
Quando ebbi finito, Ella mi accennò di andarle vicino ma io       non osai, ed ella disparve.
Allora mi levai l'altra calza, attraversai l'acqua di fronte la Grotta e raggiunsi le compagne.

La preghiera infonde nell'uomo il desiderio di amare

domenica 24 giugno 2012

da " RIVE PIENE DI SILENZIO" di Karol Wojtyla

Stare così, davanti a Te, guardare con questi occhi
in cui convergono le vie stellari –
occhi ignari di Colui vi regna,
da Sé e dalle stelle prendendo luce sconfinata.

Dunque, sapere sempre meno e credere sempre di più.
Chiudere piano le palpebre davanti al tremulo bagliore;
poi, con lo sguardo, risospingere le maree delle rive stellari
su cui è sospeso il giorno.

Dio presente, fa che questi occhi chiusi
divengano occhi interamente aperti –
e l’esile soffio dell’anima, che trema in uno sbocciare di rose,
avvolgi nel tuo vento immenso.


Karol Wojtyla

martedì 12 giugno 2012

Siamo fatti per partire,
per cercare sempre la fonte.
Per vivere in viaggio,
come pellegrini e come figli
che continuamente
...
si mettono alla sequela,
alla scuola di Gesù,
e che... arrivati a un punto...
vivono il pensiero
che hanno scritto fino a lì,
solo come introduzione al tema...
e vanno a capo...
per continuare la storia!

( MADRE TERESA DI CALCUTTA )
Un giorno un ragazzo chiese al vecchio saggio del paese, quale fosse la cosa più forte.
Il saggio dopo qualche minuto gli rispose: “le cose più forti al mondo sono nove:
“il ferro è il più forte, ma il fuoco lo fonde.
Il fuoco è forte, ma l'acqua lo spegne.
L'acqua è forte ma nelle nuvole evapora.
Le nuvole sono forti, ma il vento le disperde.
Il vento è pure esso forte, ma la montagna lo ferma.
La montagna è forte, ma l'uomo la conquista.
L'uomo è forte ma purtroppo la morte lo vince".
"Allora la morte è la più forte!" Lo interruppe il ragazzo.
No, continuò il vecchio saggio:
No, è l’amore... Perché sopravvive alla morte!

giovedì 24 maggio 2012

ONORE A SAN GIUSEPPE

La Venerabile Suor Cecilia Portaro, in compagnia di alcune Suore, da Palermo era andata in pellegrinaggio al Santua­rio cella Madonna di Trapani. Al ritor­no, i marinai lasciarono le Suore sulla spiaggia di Palermo. Era sera inoltrata ed il buio era den­so; bisognava fare un lungo tragitto per giungere al Monastero. Suor Cecilia si raccomandò a San Giu­seppe per essere assistita. Quand'ecco presentarsi davanti alle Suore un vecchio, con un bastone in ma­no, il quale si offrì a far loro da guida tra quella fitta oscurità; anzi soggiunse: Poiché avete bisogno di chi porti il vo­stro fardello, ecco qui un giovanetto, al quale potete affidarlo. - Le Suore si spaventarono all'improv­visa comparsa, ma poi presero coraggio e dissero: Buon vecchio, noi siamo mol­to grate; ma il viaggio è un po' lungo, perché la nostra casa è in contrada San Giuseppe. - E' appunto dove abito io! - rispose il vecchio. Quando giunsero alla porta del Mona­stero, scomparvero il vecchio ed il gio­vanetto. Davanti a tale prodigio, tanto la Ve­nerabile Portaro quanto le Consorelle pensarono che quel vecchio fosse stato proprio San Giuseppe. 

mercoledì 23 maggio 2012

‎"Lo stato spirituale non deriva dal sentire, ma dall’operare. Se operi bene stai bene, anche se senti la sofferenza. La fede ti convince che il tuo ben operare è il vero stato spirituale, anche se accompagnato dalla pena della sofferenza".(23.5.2012) Mons. Pierino Galeone
 

Scintilla

Vi era un giovane il quale cadeva sempre nei medesimi peccati.
Il suo confessore gli diede per penitenza tre Ave Maria da recitarsi tutti i giorni,
finché non fosse ritornato a confessarsi.
Il giovane andò a confessarsi una seconda volta,
poi una terza, una quarta ed una quinta volta
e sempre coi medesimi peccati;
ed il confessore gli dava sempre tre Ave Maria per penitenza.
Finalmente quel giovane disse al confessore:
Ma, padre, è inutile ogni vostra cura! -
Non perderti di coraggio, figlio mio, rispose il confessore:
continua a dire tre Ave Maria tutti i giorni, finché tornerai a confessarti.
Ora si farà la guerra tra la Madonna e il demonio,
e la Madonna vincerà di certo. -
( San Giovanni Bosco)

martedì 22 maggio 2012

pensieri su Maria di don Oreste Benzi

Simeone       parlò a Maria, madre di Gesù: “Anche a te, una spada trapasserà il cuore       perché siano svelati i pensieri di molti cuori”. La missione di luce nel       mondo pagano sarà accompagnata, per Gesù, da ostilità e da persecuzione da       parte del suo popolo. Con suo figlio, Maria, sarà al cento di questa       contraddizione (Gesù porta la salvezza e in cambio riceve persecuzione e       morte) nella quale i cuori dovranno manifestarsi in favore o contro Gesù.       Il dolore di Maria opererà nel cuore degli uomini orientandoli a una       soluzione positiva di conversione. Come Gesù è vittima di espiazione dei       peccati del mondo, così anche Maria partecipa all’espiazione dei peccati       del mondo.

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Il legame di Gesù con Sua       Madre è unico nella profondità perché non avviene sul piano della carne e       del sangue, ma sul piano dell’ascolto della Parola e dell’incarnazione di       Essa.

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Beati quelli che hanno un cuore       pulito perché vedranno Dio, e questo lavoro di pulizia è compito della       Madonna.

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Maria divenne perfetta       nell’obbedienza a Dio, ed entrò nella grandezza dell’obbedienza per le       cose che patì assieme al Figlio Suo e al Figlio di       Dio.

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Maria è invocata incessantemente       come Regina della pace. La pienezza della pace è il risultato della       ricerca appassionata della volontà di Dio.
Il dolore, fisico o morale, distacca l'uomo da se stesso; lo concentra nella sua vita spirituale per fargli trovare i mezzi per vincerlo, rende quindi più viva la vita dello spirito. Egli trasporta il dolore dal corpo nell'anima e si preoccupa,si affligge; dall'anima non può che trasportarlo in Dio, perché tocca con mano la propria insufficienza, e prega e si umilia, e sente il bisogno di essere in pace con Dio perfezionandosi, osservandone la legge. L'uomo non può andare a Dio senza conoscerlo; il dolore lo disgusta dalla terra, gli fa vedere che tutto è vanità, lo concentra nel pensiero di Dio. Questo è il dolore che ripara la miseria umana. Anche quando l'uomo soffre male e si agita soltanto, anche allora il dolore lo eleva senza che egli se ne accorga, perché lo distacca dalla materia.
(Padre Dolindo)

domenica 13 maggio 2012

Il demonio è come un cane rabbioso alla catena; oltre il limite della catena egli non può azzannare alcuno. E tu allora stattene lontano. Se ti avvicini troppo, ti fai prendere       (PPio)
Non vi       sforzate di vincere le vostre tentazioni perché questo sforzo le       fortificherebbe; disprezzatele e non vi ci trattenete sopra; rappresentate       nelle vostre immaginazioni Gesú Cristo crocifisso tra le vostre braccia e       sopra i vostri petti, e dite baciando piú volte il suo costato: Ecco la       mia speranza, ecco la viva sorgente della mia felicità! Io vi terrò       stretto, o mio Gesú, e non vi lascerò finché non mi abbiate posto in luogo       di sicurezza (PPio)
Non ci dice forse lo Spirito Santo che come l'anima si accosta a Dio deve prepararsi alla tentazione? Su, dunque, coraggio, mia buona figliuola; combatti da forte e ne avrai il premio riservato alle anime forti (PPio)
La sofferenza dei mali fisici e morali è la più degna offerta che puoi fare a colui che ci ha salvato soffrendo (PPio)

Le beatitudini della mamma

Beata la mamma che sa sorridere anche quando       tutt'intorno è nuvolo.
Beata la mamma che sa parlare senza urlare.      
Beata la mamma che sa amare senza strafare.
Beata la mamma che sa essere ciò che vuole trasmettere.
Beata la mamma che trova il tempo per mangiare con i figli e con papà.
Beata la mamma che non insegna la vita facile ma la via giusta.
Beata la mamma che non smette mai di essere mamma.
Beata la mamma che sa pregare: dal buon Dio sarà aiutata, dai suoi figli sarà ricordata.

(Fonte non specificata)

venerdì 11 maggio 2012

Prima la Parola

Facciamo silenzio prima di ascoltare la Parola,
perché i nostri pensieri sono già rivolti alla Parola.


Facciamo silenzio dopo l’ascolto della Parola,
perché questa ci parla ancora, vive e dimora in noi.


Facciamo silenzio la mattina presto,
perché Dio deve avere la prima Parola.


Facciamo silenzio prima di coricarci,
perché l’ultima Parola appartiene a Dio
Facciamo silenzio solo per amore della Parola.


D. Bonhoeffer

mercoledì 2 maggio 2012

Nall'amore umano, in genere, si ama perchè si è amati:      
e anche quando l'amore è bello, si ama nell'altro qualcosa di sè.
C'è sempre qualcosa di egoistico nell'amore umano,
oppure si attende ad amare, quando l'interesse ci porta ad amare.
L'amore divino soprannaturale, invece, è gratuito, ama per primo.
Se vogliamo quindi, lasciar vivere l'"uomo nuovo" in noi,
se vogliamo lasciare accesa in noi la fiamma dell'amore soprannaturale,
dobbiamo anche noi amare per primi.

Chiara Lubich

martedì 1 maggio 2012

"L'Ave Maria ben detta con attenzione, devozione e modestia, secondo i Santi è il nemico che mette in fuga il diavolo, è il martello che lo schiaccia, la santificazione e fecondità dell'anima, la gioia degli Angeli, la melodia dei predestinati, il cantico del Nuovo Testamento, la gloria della SS. Trinità, il piacere di Maria, un bacio casto e amoroso che le si dà...".

San Luigi Maria De Montfort

lunedì 30 aprile 2012

9. Se uno non può sopportare gli oltraggi, non vedrà la gloria. Se non è esente da bile, non assaggerà la dolcezza. Tu devi andare in mezzo agli altri, tra le loro varie vicende, per essere temperato e provato: l'oro è provato solo dal fuoco. Non oberarti di troppi incarichi, ti assoggetteresti a pene e sofferenze; ma col timore di Dio cimentati a ciò che conviene ad ogni particolare momento, e non far nulla d'impulso. Evita la collera quanto puoi, non giudicare nessuno e specialmente quelli che ti mettono alla prova. Pensandoci bene, capirai che sono loro che ti conducono alla maturità.
16. Finchè abbiamo tempo, poniamo attenzione a noi stessi, e impariamo il silenzio. Se desideri non essere turbato da alcuna cosa, sii morto di fronte ad ognuno, troverai la pace. Alludo con questo ai pensieri concernenti ogni genere di rapporto con uomini e cure.

San Barsanufio e Giovanni
Ricordate che la Passione di Cristo      
termina sempre nella gioia della Risurrezione,      
così, quando sentite nel vostro       cuore la sofferenza di Cristo,
ricordate che deve venire la Resurrezione,      
che deve sorgere la gioia della Pasqua.      
Non lasciatevi mai invadere in tal maniera dal       dolore
da dimenticare la gioia di Cristo       Risorto.

Madre Teresa di Calcutta

venerdì 27 aprile 2012

O mio signore Gesù,
lasciami lavare i tuoi sacri piedi;
te li sei       sporcati da quando cammini nella mia anima...
Ma dove prenderò l'acqua       della fonte
per lavarti i piedi?
In mancanza di essa
mi restano       gli occhi per piangere:
bagnando i tuoi piedi con le mie       lacrime,
fa' che io stesso rimanga purificato.

SAN AMBROGIO

lunedì 23 aprile 2012

Signore abbi pietà di coloro che sono infermi, e sono in una profonda tristezza, se Tu vuoi, puoi aiutarli a “vedere” e a guarire. Illumina i medici nel curare i loro mali; rendi più efficaci le cure e gli interventi sulla malattia. Dai loro la forza di reagire al dolore e per collaborare con gli Angeli della guarigione. Amen.
Giovanni Paolo II

domenica 22 aprile 2012

ATTO D'AMORE

Ti amo, mio Dio, e il mio desiderioé di amarti fino all’ultimo respiro della mia vita.

Ti amo, o Dio infinitamente amabile,
e preferisco morire amandoti,
piuttosto che vivere un solo istante senza amarti.

Ti amo, Signore, e l’unica grazia che ti chiedo
è di amarti eternamente.

Ti amo, mio Dio, e desidero il cielo,
soltanto per avere la felicità di amarti perfettamente.

Mio Dio, se la mia lingua non può dire ad ogni istante: ti amo,
voglio che il mio cuore te lo ripeta ogni volta che respiro.

Ti amo, mio divino Salvatore, perché sei stato crocifisso per me,
e mi tieni quaggiù crocifisso con te.

Mio Dio, fammi la grazia di morire amandoti
e sapendo che ti amo.

di  S. Giovanni M. Vianney - Curato D'Ars

venerdì 20 aprile 2012

La consolazione

Una bambina torna dalla casa di una vicina alla quale       era appena morta, in modo tragico la figlioletta di otto anni.
"Perché sei andata?", le domanda il padre.
"Per consolare la mamma".
"E che potevi fare, tu così piccola, per consolarla?".
"Le sono salita in grembo e ho pianto con lei".


Se accanto a te c'è qualcuno che soffre, piangi con lui. Se c'è qualcuno che è felice, ridi con lui.
L'amore vede e guarda, ode e ascolta. Amare è partecipare, completamente, con tutto l'essere.

Chi ama scopre in sé infinite risorse di consolazione e compartecipazione.
Siamo angeli con una ala sola: possiamo volare solo se ci teniamo abbracciati.

giovedì 12 aprile 2012

Onore a San Giuseppe

Il Vescovo Monsignor Comboni intra­prese molte opere di bene; la principale fu quella delle Missioni. Riconoscendo che gli sarebbe occorso molto denaro, eb­be l'idea di costituire San Giuseppe Eco­nomo Generale delle sue opere. Nelle ne­cessità si rivolgeva a lui. Per essere più animato alla fiducia, te­neva sul tavolo la statua del Santo. Un giorno il fornaio gli disse: Eccel­lenza, sono venuto per avere il denaro del pane fornito ai suoi Missionari. - Abbia un po' di pazienza! Oggi so­no al verde. - Non posso più attendere! - Ritorni domani e l'avrà. - Il Vescovo non voleva mancare di pa­rola. Non sapendo a chi rivolgersi per aiuto, pregò San Giuseppe: Se non mi mandate il denaro necessario, vi metto con la faccia al muro! - e voltò la sta­tua del Patriarca. Non fu questo un ge­sto di disprezzo,ma di grande fiducia. Da lì a poco ricevette la visita di un signore. -Eccellenza, non mi chieda chi io sia e chi mi mandi qui. Ho soltanto da consegnarle questa busta. - Il Vescovo l'aprì e trovò il denaro ne­cessario per pagare il pane; subito man­dò a chiamare il fornaio. - Eccellenza, esclamò questi, come ha fatto a trovare subito questo denaro? - Ci ha pensato San Giuseppe. - Sono meravigliato! Per esserle gra­to che mi salda tutto il debito,le lascio una offerta per le sue Missioni. - Meglio così, soggiunse il Vescovo.Sono doppiamente grato a San Giusep­pe, il quale è un banchiere che non fal­lisce mai. -

mercoledì 11 aprile 2012

Gioco di sguardi!

di padre Mimmo Castiglione

La lampada nella (mia) notte
è ancora accesa. Mai si spegne!
Attendo e non dispero.
Ascolto, anche se non comprendo.
Mi levo, ma sbaglio direzione. Giungendo altrove.
Per poi arrivare al punto di partenza, ma da un'altra parte.

Dove abiti, Signore, dove risiedi? Chi sei? Che fai?
Tanti fallimenti son stati necessari per capirti!
Quando imparerò, mai?
In qualunque luogo io vada,
in qualsiasi posto mi rechi,
dove mi trovo, è lì che stai!

Cosa cerco, Signore? Realizzazione, soddisfazioni?
Sicurezza e salute, ricchezze e prestigio, onori?
Garanzie per il futuro? Si, proprio questo ambisco!
Ti volti e guardi, m'inviti, in me ormai ammaliato
susciti il desiderio di seguirti. Cercavo pane, acqua e luce!
Vengo a vedere, lo so già, per rimanere.

Ancora me ne ricordo,
nella memoria è impresso,
il tempo e l'ora di quando m'hai fissato.
Il nome mio cambiato. Destino nuovo.
Scordato? Mai!
Come potrei?!

Fede che nasce dall'esperienza di un incontro!
Dopo aver accolto deposizione si diventa testimoni.
Nel mezzo la ricerca: seguire, cercare, venire, vedere, dimorare!

C'è chi, una volta conosciuto Gesù,
non lascia andare a vuoto una sola delle sue parole.
E c'è chi è grato per essere stato comprato a caro prezzo,
passando sì da una schiavitù ad un'altra,
ma non più gravosa, paradossalmente libero.

Oggi si parla d'incontro con il Signore. Dopo la ricerca.
È necessario saper ascoltare. Bisogna sempre qualcuno che aiuti,
indirizzando ad interpretare! Per poi mettersi da parte e scomparire!

Lo sconosciuto Gesù va a trovare il "nazional popolare" Giovanni.
Chissà quante volte s'erano incontrati! Confrontati. Sostenuti.
Cambio di guardia per due discepoli del Battista.
Passaggio di consegne! Arriva l'Agnello di Dio!
Si cambia rotta. Anche gli ideali? Si cambia Maestro!
Delusione per Andrea e Giovanni?
- Ricominciare tutto daccapo?! - Avran pensato.

Ma poi, dopo un po', si prosegue comunque. E ci si rinnova.
Altra vita, altra strada da percorrere, altri sentieri, altro cammino.
E quanti ricordi?! Esperienze avvenute in tutte le ore.
E delle quali non ci si può più scordare.

E Giovanni, che ascolta e comprende,
rende testimonianza favorevole su Gesù.
Lo conferma e gli indica l'immagine da assumere!
Dev'essere agnello! Espiatorio!
Come quello della pasqua antica.
Come il capretto inviato nel deserto.
Come chi s'avvia al macello senza aprir bocca.
Come gli agnelli che ogni giorno vengono sacrificati al tempio!
Proprio questo si cerca? E poi si va a vedere?

Due discepoli del Battista ascoltano, comprendono.
E lo seguono. Di spalle!
Senza ancora vederne il Volto!
Iniziativa di Dio! Che cercate?
Prima parola di Gesù. Senza pretese!
Vita od illusioni? Prima domanda a chi ricerca inquieto.
Perché c'è sequela e sequela.
Affascinati dalla voce e dallo sguardo amabile
di chi battezza con lo Spirito, il Figlio,
verificano curiosi dove il Maestro abita:
com'è la sua vita. Primo atto giusto e produttivo.

E sereni, invitati a fare esperienza rimangono.
Un boccone insieme nella tenda del Signore?
Poche parole che svelano l'Amore?
Ora discepoli! Alla sequela della Grazia e della Verità!
È l'ora decima. Sono le quattro del pomeriggio.
Tempo della pienezza!
Col Vespro inizia il giorno nuovo. Ricordo indelebile!
Stare con Lui per sempre!

Andrea, il primo chiamato, chiama per primo
chi poi sarà il capo dei chiamati, Simone, suo fratello,
che vuol dire: docile all'ascolto (di Dio).
Colui che ha potere (la grazia) di cambiare sostanza alle persone,
lo chiamerà Kêf'. Roccia, Pietro! Mutando nome: nuovo destino.
Si trova dunque risposta, e poi s'annuncia contagiando.

Tutti che si vedono. Tanti sguardi che s'incrociano.
Intensi, penetranti. E poi tanto cammino!
Molta strada per far diventare il Rabbì,
prima Messia e poi Figlio di Dio Signore!
Pare siano i discepoli che abbiano cercato.
Invece è sempre il Maestro che scegliendo li ha trovati!

mercoledì 28 marzo 2012

Trasforma il tuo dolore in perla

♥ Salmo 29, 12. ♥
«Hai mutato il mio lamento in danza, la mia veste di sacco in abito di gioia.»

♥ Romani 8, 28. ♥
«Tutto concorre al bene di coloro che amano Dio, che sono stati chiamati secondo il suo disegno.»

♥ Giovanni 19, 34. ♥
«Uno dei soldati gli colpì il fianco con la lancia e subito ne uscì sangue ed acqua.»

♥ Giovanni 12, 24. ♥
«In verità, in verità vi dico: se il chicco di grano caduto in terra non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto.»

♥ Matteo 16, 24-25. ♥
«Se qualcuno vuol venire dietro a me rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua. Perché chi       vorrà salvare la propria vita, la perderà; ma chi perderà la propria vita per causa mia, la troverà.»

martedì 27 marzo 2012

Cicatrici

In un caldo giorno d'estate nel sud della Florida, un bambino decise di andare a nuotare nella laguna dietro casa sua.
Uscì dalla porta posteriore correndo e si gettò in acqua nuotando felice.
Sua madre lo guardava dalla casa attraverso la finestra e vide con orrore quello che stava succedendo.
Corse subito verso suo figlio gridando più forte che poteva.
Sentendola il bambino si allarmò e nuotò verso sua madre ma era ormai troppo tardi.
La mamma afferrò il bambino per le braccia, proprio quando il caimano gli afferrava le gambe.      
La donna tirava determinata, con tutta la forza del suo cuore.
Il coccodrillo era più forte, ma la mamma era molto più determinata e il suo amore non l'abbandonava.
Un uomo sentì le grida, si precipitò sul posto con una pistola e uccise il coccodrillo.      
Il bimbo si salvò e, anche se le sue gambe erano ferite gravemente, poté di nuovo camminare.      
Quando uscì dal trauma, un giornalista domandò al bambino se voleva mostrargli le cicatrici sulle sue gambe.
Il bimbo sollevò la coperta e gliele fece vedere.
Poi, con grande orgoglio si rimboccò le maniche e disse: "Ma quelle che deve vedere sono queste"
Erano i segni delle unghie di sua madre che l'avevano stretto con forza.
"Le ho perché la mamma non mi ha lasciato e mi ha salvato la vita".

Anche noi abbiamo cicatrici di un passato doloroso. Alcune sono causate dai nostri peccati, ma alcune sono le impronte di Dio quando ci ha sostenuto con forza per non farci cadere fra gli artigli del male.      

Ricorda che se qualche volta la tua anima ha sofferto.... è perché Dio ti ha afferrato troppo forte affinché non cadessi!

sabato 24 marzo 2012

La carità è l’amore che ci unisce a Dio; il gaudio è la gratitudine ed il riconoscimento per l’infinita bontà divina nella quale viviamo e ci muoviamo; la pace è il tranquillo riposo in Dio, è tranquillità nel nostro interno e col prossimo nostro.
(Padre Dolindo)

lunedì 5 marzo 2012

Fiducia piena e cieca in Dio solo_DonDolindo

 Nel fondo di certe uniformità sporadiche alla divina volontà, fatte non già per pieno e filiale abbandono nel Signore, ma per una certa ostentazione, c’è la nostra volontà in pieno, e quindi c’è l’ostacolo più formidabile al completo sviluppo dei disegni di Dio su di noi. Tutto ci riesce bene quando siamo abbandonati al Signore, perché allora è Lui che domina la nostra vita, ed è padrone di disporre della nostra libera volontà. Noi siamo come quei barometri con il fantoccio che entra ed esce dalla casetta; quando ci dilatiamo in Dio, usciamo alla luce, e il tempo del cuore è tutto sereno, quando ci restringiamo in noi stessi ci ritiriamo nelle nostre tenebre e nelle angustie del nostro cuore, ed allora tutto è tempesta, è scroscio di pioggia, è uragano che infuria.Perché Dio sia con noi è necessaria l’umiltà e l’obbedienza, la semplicità e la pace, perché Egli non dimora con i superbi e non può agire da padrone nelle anime agitate. Dio sceglie la via del dolore e delle umiliazioni per le anime che gli sono care, per ottenere che esse gli si donino, e nel fallimento di ogni loro iniziativa confidino in Lui solo. Questa è la loro prosperità, questo è il segreto della loro fecondità.
Benediciamo Dio! Non ci concentriamo nei nostri dolori, non li consideriamo con un senso di pessimismo e con un senso di affanno esagerato, quasi che tutto fosse finito per noi. Più infuria l’uragano e più dobbiamo essere solleciti a rifugiarci nell’unico ricovero impermeabile all’acqua della tribolazione e sicuro nella tempesta: La volontà di Dio!

Fiducia piena e cieca in Dio solo

Tu, anima vittima, stai sul letto del tuo dolore e te ne affliggi; ad ogni momento la tua speranza sembra vicina alla meta, e ad ogni momento rimane delusa. Ti sembra che Dio stesso concorra a farti concepire una speranza e a deluderla poi, ma non è così. Passano in te le correnti dell’afflizione umana, passano le speranze che concepisce l’umanità affranta, passano gli sconcerti di quelli che si ribellano a Dio, di quelli che bestemmiano, di quelli che si avviliscono, e tu sperimenti il calice del dolore, perché un giorno devi confortare le anime afflitte, o perché ora stesso devi aiutarle con il tuo affanno.Abbiamo fiducia in Dio! Spesso le nostre pene e le nostre tenebre profonde sono proprio la via per avvicinarci al Signore. Noi allora siamo come dietro una porta chiusa, e non supponiamo che solo quell’ultimo ostacolo ci divide dalla meta, e che ci siamo giunti proprio quando ce ne crediamo più lontani. Seguiamo Dio con costanza, facciamoci portare da Lui, abbiamo la pazienza di attendere i suoi tempi ed i suoi momenti, non perdiamo in un giorno di sfiducia quello che abbiamo fatto nei lunghi anni dell’attesa. Tutto ci va bene quando Dio è con noi, e noi siamo uniti alla sua volontà, staccandoci dalla nostra; tutto ci va male quando, pur credendo di unirci alla divina volontà, siamo ancora attaccati alla nostra, e vogliamo che Dio segua noi invece di seguire noi Dio.

domenica 4 marzo 2012

SONO DAVANTI A TE

Signore Gesù, sono davanti a te con tutte le mie miserie. So che non mi respingerai perché tu mi ami così come sono.
Mi pento dei miei peccati e perdono tutti per quanto hanno fatto contro di me.
Rinuncio a satana e ai suoi spiriti, ti dono tutto il mio essere, ora e sempre.
Ti invito nella mia vita e ti accetto come Signore e salvatore: guariscimi, trasformami e rafforzami.

Vieni, Signore Gesù, immergimi nel tuo preziosissimo Sangue e riempimi del tuo Santo Spirito.
Aiutami a non voltarmi indietro, a non desiderare nient’altro che te.
Fammi sentire il tepore del tuo amore e la potenza del tuo santo Corpo.
Rendimi cosciente della grandezza del tuo essere “davanti” a me, misera creatura,

e rendimi la gioia di essere salvato per vivere un giorno con te per sempre in Paradiso.
Amen

venerdì 2 marzo 2012

Le distrazioni delle anime fedeli

Quelli che capiscono che cosa esse siano non se ne preoccupano. La distrazione è il distogliere volontariamente la mente da Dio. Se mentre parliamo con una persona ci voltassimo dall'altra parte, a guardar fuori dalla finestra, sarebbe certamente una vera mancanza di rispetto, della quale nessuna persona bene educata vorrebbe rendersi colpevole. Se non facciamo così con i nostri amici, perchè dovremmo farlo con Dio?...Mettete da parte le distrazioni per sempre. Nel tempo stesso sappiate che non c'è nulla contro cui dobbiamo concederci disarmo quanto le distrazioni volontarie. Ogni allontanamento del cuore da Dio gli dispiace. ma le distrazioni involontarie non impediscono la nostra unione con Lui.

Padre Daniele Considine
Voglio da te l'infanzia dello spirito...un bambino non si preoccupa né del passato né del futuro, ma approfitta del momento presente.(Gesù a Santa Faustina Kowalska Q.I,332,333)

giovedì 1 marzo 2012

Non vogliamo persuaderci che la sofferenza è necessaria all'anima nostra; che la croce deve essere il nostro pane quotidiano.Come il corpo ha bisogno di nutrimento, così l'anima ha bisogno della croce, giorno per giorno, per purificarsi e distaccarsi dalle creature.
Non vogliamo comprendere che Dio non vuole, non può salvarci né santificarci senza la croce e più egli attira a sé un'anima, più la purifica per mezzo della croce
PadrePio
Il cuore dell'uomo è il luogo della preghiera, perchè Dio lo ha scelto come sua dimora.
Il più sicuro contrassegno per sapere se uno ha l'amore di Dio, è il vedere se ha quello del prossimo.
Santa Teresa

Dio vuole il cuore nella preghiera

Non è tanto la nostra mente quanto piuttosto il cuore che Dio vuole nella preghiera. Quando il cuore non è lontano da Lui, le distrazioni - che spesso sono dovute semplicemente alle nostre condizioni fisiche - non sono da prendersi in considerazione. Il non avere la mente interamente fissa in Dio, anche per esempio recitando il breviario, non è affatto incompatibile con lo spirito di preghiera. Il rassegnarsi a una distrazione per amore di Dio, come riconoscimento della nostra debolezza, è unione con Dio... Se, però, nell'importanza verso le piccole cose non ci comportiamo come dovremmo verso di Lui, lo risentiamo nella preghiera e le nostre comunicazioni con Lui diventano difficili.
Padre Daniel Considine
"Una sera, mentre camminavo nell'orto, recitando il rosario, giunsi al cimitero, scostai la porta e pregai per un momento. Poi chiesi a quei defunti, interiormente: "Siete veramente molto felici?". Immediata­mente udii queste parole: "Siamo felici nella misura in cui abbiamo fatto la volontà di Dio". E poi silenzio come prima.
Rientrai in me e pensai a lungo come faccio io la volontà di Dio e come utilizzo il tempo che Iddio mi concede." (Santa Faustina)
"Infatti Dio non vuole che abbondiamo di chissà quali doni o carismi, ma che in tutto ci sottomettiamo alla sua volontà."
Ogni mia ricchezza, se non è il mio Dio, è povertà.
Sant'Agostino
Se non sai riconoscere Cristo nei poveri, non saprai riconoscerlo neppure nell’Eucaristia, perché un’unica fede illumina i due misteri 
Madre Teresa di Calcutta

Messaggio 25 febbraio 2012

"Cari figli! In questo tempo in modo particolare vi invito: pregate col cuore. Figlioli, voi parlate tanto ma pregate poco. Leggete, meditate la Sacra Scrittura e le parole scritte in essa siano per voi vita. Io vi esorto e vi amo perchè in Dio troviate la vostra pace e la gioia di vivere. Grazie per aver risposto alla mia chiamata.”

lunedì 27 febbraio 2012

La preghiera distratta è come un vino annacquato, non ristora e non sostiene le forze. Non diletta col sapore del vino, e non rinfresca con la purezza dell'acqua. Si tracanna ma non si gusta, e finisce per disturbare. La preghiera forzata diventa un peso e non una deliziosa conversazione con Dio. La si recita allora con la precipitazione di una cosa noiosa che si vuole far presto terminare.

(Padre Dolindo)

martedì 21 febbraio 2012

Andrò ogni giorno accanto al cuore di Gesù perchè li, si trovano tutte le richezze che noi possiamo desiderare.(S.Veronica Giuliani)

lunedì 20 febbraio 2012

"Nutri la tua anima con la lettura biblica: essa ti preparerà un banchetto spirituale".
"La preghiera muore, quando il desiderio si raffredda"


S.  Agostino
L'anima cristiana non fa passare mai giorno senza meditare la passione di Gesù Cristo
PadrePio
Affinché l'imitazione si dia, è necessaria la quotidiana meditazione e l'assidua riflessione sulla vita di Gesù; dal meditare e dal riflettere nasce la stima dei suoi atti, e dalla stima il desiderio ed il conforto dell'imitazione
PadrePio

domenica 19 febbraio 2012

NATUZZA DONO DI DIO ALL’UMANITA’

Antonio Ciliberti Arcivrscovo di Caranzaro-Squillace
Ogni uomo e ogni donna che Dio ha mandato su questa terra è un dono fatto a tutta l'umanità. Infatti, Dio tutti ricolma dei suoi talenti e dei suoi carismi, affinché ciascuno, poi, li impieghi a favore del bene più grande.
Ma se tutti sono colmati di questi doni di grazia, non tutti ne acquista­no coscienza e consapevolezza: suc­cede talvolta che molti lasciano nel fondo del loro cuore questi carismi, non assumendoli e dunque non ri­spondendo al Signore che invita tutti a lavorare nella sua vigna.
Natuzza Evolo non è tra questi. Ella non è stata solo consapevole dei doni di grazia che Dio ha riversato nel suo cuore, ma ha anche corrispo­sto a questi doni con l'impegno di tutta la sua vita a servizio di Dio, sul­l'esempio della Vergine Maria.
Ha offerto, anzitutto, il dono del­la sua vita come oblazione gradita per la conversione dei lontani: lo at­testa anche la sua devozione al Cuo­re Immacolato di Maria rifugio delle anime. È questo amore per la Vergi­ne e per suo Figlio che in Lei si è fat­to carità operosa attraverso la nascita dei "Cenacoli di preghiera", che vo­gliono essere il luogo dove ciascun fe­dele possa fare esperienza dell'im­menso amore della Madre celeste.
La sua offerta non era solo spiri­tuale, ma anche reale partecipazione alla Passione di Cristo. Questo atte­sta che la conformazione a Cristo non deve interessare solo il nostro spirito e la nostra anima, ma tutta la persona. Anche con il corpo deve conformarsi al mistero di grazia che si è compiuto in maniera perfetta in Cristo Gesù. Non c'è autentica vita cristiana se non si partecipa alla pas­sione di Cristo: passione nel fare la volontà del Padre, passione per tutte le anime, passione che si fa amore folle e infuocato che si dona a Dio senza misura e senza nulla trattenere di sé, ma consumando tutto sull'alta­re della volontà del Padre.
Il suo testamento spirituale ci at­testa la passione d'amore per tutte le persone che diventa esortazione a vi­vere la medesima esperienza: "Date­vi con amore, con gioia, con carità e affetto per amore degli altri. Operate con opere di misericordia. Quando una persona fa un bene ad un'altra persona non può rimproverarsi il be­ne che ha fatto, ma deve dire: 'Signo­re ti ringrazio che mi hai dato la pos­sibilità di fare il bene' e deve ringra­ziare anche la persona che le ha per­messo di fare il bene. È un bene per l'una e per l'altra. Passione per le anime che non cessa con la morte, ma che continua in cielo, grazie alla perfetta comunione che vige tra la Chiesa dei viatori e quella celeste: "Vi assicuro che non abbandono nessuno. Voglio a tutti bene. E anche quando sarò dall'altra parte, conti­nuerò ad amarvi e a pregare per voi".
In lei la vita si è fatta esempio di fede vissuta. Fede umile, ricca di ca­rità, aperta all'amore e all'accoglien­za degli altri, paziente, obbediente. Fede divenuta abbandono fiducioso alla volontà di Dio.
Il nostro grazie va a Dio per aver­ci offerto in questa donna semplice un esempio di fede, di carità e di spe­ranza.
 
IL MIO RICORDO DI NATLZZADora Samà
Il ritorno della grande mistica di Paravati, Natuzza Evolo, nella Casa del Padre, ha lasciato un vuoto incolmabile tra i congiun­ti e ha suscitato dolore e sgomento nella grande famiglia dei suoi devoti che, sparsi in tutto il mondo, conti­nuano ad invocarla con l'appellativo di "mamma".
Sento il dovere di esprimerle la mia gratitudine, anche se le mie pa­role sono inadeguate di fronte alla sua bellezza soprannaturale, per avermi concesso la gioia d'incontrar­la, per aver goduto varie volte di al­cuni suoi doni speciali, per avermi sostenuta con i suoi saggi consigli in diverse situazioni e per essere stata sempre vicina alla mia famiglia con le sue efficaci preghiere.
Ci siamo conosciute in estate, alla fine degli anni settanta, nel mio pae­se di Sant'Andrea Jonio (CZ), dove la sua visita con il figlio Francesco e il genero Mimmo Varone, è stata una graditissima sorpresa.
La seconda volta ha accettato il mio invito nella casa di Napoli, ve­nendo con il figlio Francesco che, iscritto alla Facoltà di Medicina nell'Università del II Policlinico di Napoli, quando veniva per gli esami, era accolto da me e dai miei figli co­me uno di famiglia.
In quei giorni la loro presenza ci ha resi felici e, tuttora, mi ritengo privilegiata per aver ascoltato da lei il racconto della sua vita: dall'appari­zione del Frate Eremita, San France­sco di Paola, dagli straordinari feno­meni soprannaturali avuti sin da ra­gazza, alla dolorosa partecipazione alla Passione di Cristo.
Esponeva con naturalezza e sem­plicità ogni episodio, senza presun­zione o esibizionismo, come se ogni creatura avesse le sue stesse doti e c'era in lei tanta umiltà da definirsi spesso "verme di terra".
Se rievoco il mio fallito tentativo d'insegnarle a scrivere il suo nome guidandole la mano, come si fa con un bambino, la rivedo sudata men­tre, arrendendosi, mi fissa sorridente con lo sguardo penetrante e mi dice: "Il Signore mi ha creata ignorante. Sono una povera analfabeta e conti­nuo a firmare con il segno di croce".
Era tanto umile quanto ingenua da ritenermi capace di spiegarle alcu­ni eventi "strani", sorprendenti an­che per lei, come i segni emografici e la bilocazione: perché senza allonta­narsi da casa si trovava, nello stesso momento, in un luogo diverso? Co­me mai le appariva tra le mani l'og­getto che in quel posto aveva ricevuto in dono? Anche la scienza si arrende di fronte ai fenomeni soprannaturali, inspiegabili con la sola ragione!
La grande modestia impediva a Natuzza di rendersi conto della sa­pienza che possedeva per opera dello Spirito Santo, tanto da discutere con persone consacrate, persino di argo­menti teologici!
Riusciva a consigliare, a conforta­re, a trasmettere speranza e fiducia nel Signore in chi si fidava di lei e svolgeva quotidianamente un intenso e fecondo apostolato d'amore e di carità verso il prossimo, senza venir meno ai suoi doveri di madre e di sposa.
Ricordava a memoria i messaggi ascoltati da Gesù e dalla Vergine nel­le loro apparizioni, riferendoli non in dialetto, ma in lingua italiana e si rattristava pensando a Gesù che, molto angosciato, la esortava in ogni Sua Passione a soffrire non solo per i peccatori, ma anche per "i deboli sa­cerdoti" che non apprezzano il gran­de dono del loro ministero e, non svolgendolo degnamente, allontana­no le anime dal retto sentiero.
Con quanto amore Natuzza Lo supplicava ogni volta di aumentarle la sofferenza, sperando di raddoppia­re le conversioni per dare sollievo al Suo Divin Cuore!
Affidava ogni giorno l'intera umanità al Cuore Immacolato di Maria Rifugio delle Anime e la im­plorava di proteggere, soprattutto, i giovani che tanto amava e noi siamo sicuri della sua presenza per guidarci verso la santità alla quale siamo stati chiamati sin dalla nascita.
Natuzza è vissuta alla luce della Croce accettando fortemente di rivi­vere nel corpo e nello spirito i mo­menti dolorosi della Passione, se­guendo Cristo fino al Calvario per partecipare nell'opera redentrice e per darGli la prova del suo infinito amore.
Rivolgiamoci con fervore allo Spirito Santo, perché l'umile e fedele seguace del Signore Gesù, Natuzza Evolo, grazie alla diffusa fama di santità, alle virtù esercitate in modo eroico, al sofferto martirio condiviso con Cristo e alla perfetta adesione al­la divina volontà, venga glorificata dalla Chiesa in tempi alquanto brevi. (Tratto da: “Cuore Immacolato di Maria Rifugio delle Anime”