lunedì 30 aprile 2012

9. Se uno non può sopportare gli oltraggi, non vedrà la gloria. Se non è esente da bile, non assaggerà la dolcezza. Tu devi andare in mezzo agli altri, tra le loro varie vicende, per essere temperato e provato: l'oro è provato solo dal fuoco. Non oberarti di troppi incarichi, ti assoggetteresti a pene e sofferenze; ma col timore di Dio cimentati a ciò che conviene ad ogni particolare momento, e non far nulla d'impulso. Evita la collera quanto puoi, non giudicare nessuno e specialmente quelli che ti mettono alla prova. Pensandoci bene, capirai che sono loro che ti conducono alla maturità.
16. Finchè abbiamo tempo, poniamo attenzione a noi stessi, e impariamo il silenzio. Se desideri non essere turbato da alcuna cosa, sii morto di fronte ad ognuno, troverai la pace. Alludo con questo ai pensieri concernenti ogni genere di rapporto con uomini e cure.

San Barsanufio e Giovanni
Ricordate che la Passione di Cristo      
termina sempre nella gioia della Risurrezione,      
così, quando sentite nel vostro       cuore la sofferenza di Cristo,
ricordate che deve venire la Resurrezione,      
che deve sorgere la gioia della Pasqua.      
Non lasciatevi mai invadere in tal maniera dal       dolore
da dimenticare la gioia di Cristo       Risorto.

Madre Teresa di Calcutta

venerdì 27 aprile 2012

O mio signore Gesù,
lasciami lavare i tuoi sacri piedi;
te li sei       sporcati da quando cammini nella mia anima...
Ma dove prenderò l'acqua       della fonte
per lavarti i piedi?
In mancanza di essa
mi restano       gli occhi per piangere:
bagnando i tuoi piedi con le mie       lacrime,
fa' che io stesso rimanga purificato.

SAN AMBROGIO

lunedì 23 aprile 2012

Signore abbi pietà di coloro che sono infermi, e sono in una profonda tristezza, se Tu vuoi, puoi aiutarli a “vedere” e a guarire. Illumina i medici nel curare i loro mali; rendi più efficaci le cure e gli interventi sulla malattia. Dai loro la forza di reagire al dolore e per collaborare con gli Angeli della guarigione. Amen.
Giovanni Paolo II

domenica 22 aprile 2012

ATTO D'AMORE

Ti amo, mio Dio, e il mio desiderioé di amarti fino all’ultimo respiro della mia vita.

Ti amo, o Dio infinitamente amabile,
e preferisco morire amandoti,
piuttosto che vivere un solo istante senza amarti.

Ti amo, Signore, e l’unica grazia che ti chiedo
è di amarti eternamente.

Ti amo, mio Dio, e desidero il cielo,
soltanto per avere la felicità di amarti perfettamente.

Mio Dio, se la mia lingua non può dire ad ogni istante: ti amo,
voglio che il mio cuore te lo ripeta ogni volta che respiro.

Ti amo, mio divino Salvatore, perché sei stato crocifisso per me,
e mi tieni quaggiù crocifisso con te.

Mio Dio, fammi la grazia di morire amandoti
e sapendo che ti amo.

di  S. Giovanni M. Vianney - Curato D'Ars

venerdì 20 aprile 2012

La consolazione

Una bambina torna dalla casa di una vicina alla quale       era appena morta, in modo tragico la figlioletta di otto anni.
"Perché sei andata?", le domanda il padre.
"Per consolare la mamma".
"E che potevi fare, tu così piccola, per consolarla?".
"Le sono salita in grembo e ho pianto con lei".


Se accanto a te c'è qualcuno che soffre, piangi con lui. Se c'è qualcuno che è felice, ridi con lui.
L'amore vede e guarda, ode e ascolta. Amare è partecipare, completamente, con tutto l'essere.

Chi ama scopre in sé infinite risorse di consolazione e compartecipazione.
Siamo angeli con una ala sola: possiamo volare solo se ci teniamo abbracciati.

giovedì 12 aprile 2012

Onore a San Giuseppe

Il Vescovo Monsignor Comboni intra­prese molte opere di bene; la principale fu quella delle Missioni. Riconoscendo che gli sarebbe occorso molto denaro, eb­be l'idea di costituire San Giuseppe Eco­nomo Generale delle sue opere. Nelle ne­cessità si rivolgeva a lui. Per essere più animato alla fiducia, te­neva sul tavolo la statua del Santo. Un giorno il fornaio gli disse: Eccel­lenza, sono venuto per avere il denaro del pane fornito ai suoi Missionari. - Abbia un po' di pazienza! Oggi so­no al verde. - Non posso più attendere! - Ritorni domani e l'avrà. - Il Vescovo non voleva mancare di pa­rola. Non sapendo a chi rivolgersi per aiuto, pregò San Giuseppe: Se non mi mandate il denaro necessario, vi metto con la faccia al muro! - e voltò la sta­tua del Patriarca. Non fu questo un ge­sto di disprezzo,ma di grande fiducia. Da lì a poco ricevette la visita di un signore. -Eccellenza, non mi chieda chi io sia e chi mi mandi qui. Ho soltanto da consegnarle questa busta. - Il Vescovo l'aprì e trovò il denaro ne­cessario per pagare il pane; subito man­dò a chiamare il fornaio. - Eccellenza, esclamò questi, come ha fatto a trovare subito questo denaro? - Ci ha pensato San Giuseppe. - Sono meravigliato! Per esserle gra­to che mi salda tutto il debito,le lascio una offerta per le sue Missioni. - Meglio così, soggiunse il Vescovo.Sono doppiamente grato a San Giusep­pe, il quale è un banchiere che non fal­lisce mai. -

mercoledì 11 aprile 2012

Gioco di sguardi!

di padre Mimmo Castiglione

La lampada nella (mia) notte
è ancora accesa. Mai si spegne!
Attendo e non dispero.
Ascolto, anche se non comprendo.
Mi levo, ma sbaglio direzione. Giungendo altrove.
Per poi arrivare al punto di partenza, ma da un'altra parte.

Dove abiti, Signore, dove risiedi? Chi sei? Che fai?
Tanti fallimenti son stati necessari per capirti!
Quando imparerò, mai?
In qualunque luogo io vada,
in qualsiasi posto mi rechi,
dove mi trovo, è lì che stai!

Cosa cerco, Signore? Realizzazione, soddisfazioni?
Sicurezza e salute, ricchezze e prestigio, onori?
Garanzie per il futuro? Si, proprio questo ambisco!
Ti volti e guardi, m'inviti, in me ormai ammaliato
susciti il desiderio di seguirti. Cercavo pane, acqua e luce!
Vengo a vedere, lo so già, per rimanere.

Ancora me ne ricordo,
nella memoria è impresso,
il tempo e l'ora di quando m'hai fissato.
Il nome mio cambiato. Destino nuovo.
Scordato? Mai!
Come potrei?!

Fede che nasce dall'esperienza di un incontro!
Dopo aver accolto deposizione si diventa testimoni.
Nel mezzo la ricerca: seguire, cercare, venire, vedere, dimorare!

C'è chi, una volta conosciuto Gesù,
non lascia andare a vuoto una sola delle sue parole.
E c'è chi è grato per essere stato comprato a caro prezzo,
passando sì da una schiavitù ad un'altra,
ma non più gravosa, paradossalmente libero.

Oggi si parla d'incontro con il Signore. Dopo la ricerca.
È necessario saper ascoltare. Bisogna sempre qualcuno che aiuti,
indirizzando ad interpretare! Per poi mettersi da parte e scomparire!

Lo sconosciuto Gesù va a trovare il "nazional popolare" Giovanni.
Chissà quante volte s'erano incontrati! Confrontati. Sostenuti.
Cambio di guardia per due discepoli del Battista.
Passaggio di consegne! Arriva l'Agnello di Dio!
Si cambia rotta. Anche gli ideali? Si cambia Maestro!
Delusione per Andrea e Giovanni?
- Ricominciare tutto daccapo?! - Avran pensato.

Ma poi, dopo un po', si prosegue comunque. E ci si rinnova.
Altra vita, altra strada da percorrere, altri sentieri, altro cammino.
E quanti ricordi?! Esperienze avvenute in tutte le ore.
E delle quali non ci si può più scordare.

E Giovanni, che ascolta e comprende,
rende testimonianza favorevole su Gesù.
Lo conferma e gli indica l'immagine da assumere!
Dev'essere agnello! Espiatorio!
Come quello della pasqua antica.
Come il capretto inviato nel deserto.
Come chi s'avvia al macello senza aprir bocca.
Come gli agnelli che ogni giorno vengono sacrificati al tempio!
Proprio questo si cerca? E poi si va a vedere?

Due discepoli del Battista ascoltano, comprendono.
E lo seguono. Di spalle!
Senza ancora vederne il Volto!
Iniziativa di Dio! Che cercate?
Prima parola di Gesù. Senza pretese!
Vita od illusioni? Prima domanda a chi ricerca inquieto.
Perché c'è sequela e sequela.
Affascinati dalla voce e dallo sguardo amabile
di chi battezza con lo Spirito, il Figlio,
verificano curiosi dove il Maestro abita:
com'è la sua vita. Primo atto giusto e produttivo.

E sereni, invitati a fare esperienza rimangono.
Un boccone insieme nella tenda del Signore?
Poche parole che svelano l'Amore?
Ora discepoli! Alla sequela della Grazia e della Verità!
È l'ora decima. Sono le quattro del pomeriggio.
Tempo della pienezza!
Col Vespro inizia il giorno nuovo. Ricordo indelebile!
Stare con Lui per sempre!

Andrea, il primo chiamato, chiama per primo
chi poi sarà il capo dei chiamati, Simone, suo fratello,
che vuol dire: docile all'ascolto (di Dio).
Colui che ha potere (la grazia) di cambiare sostanza alle persone,
lo chiamerà Kêf'. Roccia, Pietro! Mutando nome: nuovo destino.
Si trova dunque risposta, e poi s'annuncia contagiando.

Tutti che si vedono. Tanti sguardi che s'incrociano.
Intensi, penetranti. E poi tanto cammino!
Molta strada per far diventare il Rabbì,
prima Messia e poi Figlio di Dio Signore!
Pare siano i discepoli che abbiano cercato.
Invece è sempre il Maestro che scegliendo li ha trovati!